Ciao Ragazze, oggi voglio iniziare a parlare di un argomento a cui tengo molto e che sento molto vicino a me e cioè, come vestirsi per un colloquio di lavoro, facendo percepire il nostro giusto valore di professioniste.
Come ben saprete, provengo da un mondo aziendale e, nella mia carriera, mi è capitato diverse volte di sostenere colloqui, ma anche di essere dall’ altra parte della scrivania e selezionare del personale.
In questi anni, mi sono accorta che c’è stato un vero e proprio declino, per quello che riguarda la cura del proprio aspetto durante un colloquio, ma anche una serie di comportamenti non consoni, che portano inevitabilmente a non essere presi in considerazione per quel posto di lavoro.
Per non parlare poi della poca cura con cui vengono costruiti i curriculum e le lettere di presentazione!
E’ vero che nel periodo post crisi, si è presentata sicuramente una situazione di poca disponibilità di posti di lavoro e quindi è diventato ancora più complicato trovare un impiego, ma se, a questa scarsità, ci aggiungiamo anche il nostro zampino, le cose si complicano ulteriormente.
Soprattutto noi donne, tendiamo inevitabilmente a non valorizzarci pienamente per quelle che sono le nostre capacità.
Con questo post, vorrei darvi qualche dritta per iniziare a invertire la rotta.
Partiamo dall’abbigliamento, che deve essere scelto inevitabilmente in linea con la posizione per la quale vi state candidando, strizzando l’occhio a quelli che sono i valori aziendali (cosa che generalmente, quasi nessuno considera).
Dividerò per maxi categorie, così sarà più semplice.
Manager e ruoli dirigenziali
L’abbigliamento, in questo caso deve essere impeccabile e non può essere lasciato al caso. I capi devono essere di buona qualità ed è obbligatorio indossare un tailleur completo o giacca/gonna o giacca/pantalone in colori neutri e a tinta unita, in armonie monocromatiche.
Gli accessori devono essere in pelle e di buona fattura, possibilmente dalle forme geometriche e spigolose per veicolare professionalità.
Preferite ovviamente un colore presente nella vostra palette e curate anche la psicologia dei colori.
Per esempio, scegliete il blu se volete veicolare un messaggio di fiducia ed autorevolezza, mentre se scegliete il grigio apparirete subito più neutrali e diplomatici.
Il beige e il marrone denotano subito modestia e semplicità.
Eviterei il nero, perché troppo formale e rischia di mettere distanza tra voi e il vostro interlocutore.

Libere professioniste o svolgimento di un impiego a contatto con il pubblico (commerciali, rappresentanti ecc)
In questo caso, abbiamo un po’ più di scelta e possiamo anche permetterci di giocare con i colori, che potranno essere anche un po’ più accesi, a piccoli tocchi.
E’ ammesso il completo spezzato, quindi giacca e pantalone di colori differenti e bluse a fantasie micro e discrete.
Potete giocare anche qui con la psicologia dei colori e scegliere gli accessori a contrasto rispetto al colore dell’Outfit.
La forma degli accessori potrà essere arrotondata, per veicolare empatia ed apertura verso l’interlocutore.

Amministrative o ruoli a contatto con la tecnologia e l’informatica
Questi sono ruoli che, generalmente, non hanno contatto con il pubblico, pertanto, è possibile optare per un mix di stili confortevole e sobrio, classico e sportivo.
Ma, in ogni caso, è necessaria sempre una certa cura.
Via libera ad abbinamenti tipo pantalone o gonna elegante a bluse/camicie, anche a fantasia e colorate.
E’ ammesso l’utilizzo del jeans.

Creative e designer
Qui, è impossibile stabilire una divisa, perché sono ruoli dove è importante saper comunicare la propria personalità e dove un piccolo dettaglio, può raccontare tantissimo di voi.
Sicuramente sarà ammesso giocare con le fantasie, ma anche con le tendenza moda del momento.
Sarà importante, in base all’azienda, curare molto la psicologia e l’utilizzo dei colori.

Questa è, sicuramente, la parte più semplice, ma parliamo anche di Galateo.
Alcune di voi penseranno che siano usanze sorpassate, ma, se da una parte i social hanno reso la comunicazione molto più veloce, dall’altra, ci hanno fatto perdere completamente il senso della buona educazione, del rispetto dell’altro.
Mi è capitato molto spesso di incontrare persone che non conoscevano nemmeno le regole più semplici e basilari della buona educazione.
Ragionate poi sempre sul fatto che, gli atteggiamenti che un possibile recrutiner può notare in voi, vengono registrati dal cervello e consentono di esprimere un giudizio molto veloce, che poi sarà difficile da estirpare.
Ecco perché, è importante curare tantissimo anche il nostro modo di sorridere, lo sguardo, il tono di voce e la stretta di mano.
Guardare negli occhi l’interlocutore è segno di sicurezza e disponibilità al dialogo; tenete solo a mente di distogliere lo sguardo, ogni tanto, per mettere l’altra persona a suo agio.
Qualche sorriso vi aiuterà a comunicare interesse, empatia ed entusiasmo.
La stretta di mano dovrà essere adeguata, né troppo forte né troppo debole, la mano dovrà essere in posizione verticale (mai rivolta con il palmo verso il basso, indica imposizione di autorità) e non dilungatevi in ripetute oscillazioni.

Queste che vi ho indicato, sono veramente le basi, ma, mi sono sentita di ricordarvele, perché penso ce ne sia sempre bisogno.
Spero che questo post vi sia stato utile e di ispirazione per i vostri look da colloquio, ma, qualora voleste approfondire la cosa, è possibile scaricare gratuitamente il Webinar “Come attirare clienti con il potere della tua immagine”, nel quale ti svelo una Consulenza molto potente per migliorare la tua Immagine professionale.
Grazie ❤️
Grazie mille a te Francesca, sono felice ti sia stato utile il post 😉