Ciao Ragazze, oggi risponderò ad una domanda che mi viene posta molto spesso: è obbligatorio utilizzare sempre i colori della propria palette o stagione cromatica?
Assolutamente no!
E’ diventata matta, starete pensando…Ma come?
Sono anni che scrivi di tutte le motivazioni per cui è utile vestirsi in palette e oggi ci dici l’esatto contrario?
Ferme, ferme…c’è un motivo!
Qualche giorno fa, leggevo dei commenti in un gruppo Facebook che seguo da sempre e mi ha colpito il post di una ragazza che diceva : “ieri sera stavo guardando “il tal programma televisivo”. Sbaglio o la concorrente indossava top e make up non in palette?”
Al che, vi giuro, sono scoppiata in una sonora risata, perché questo argomento della “palette cromatica” sta un po’ sfuggendo di mano.
Sul Web girano tanti falsi miti sull’analisi del colore e sui criteri che si utilizzano per determinare la “Stagione cromatica”.
Così come si sta diffondendo il pensiero che, se non ti vesti completamente in palette, sei una persona ignorante (ho usato ignorante per non scrivere un’altra parola, ma, non mi sembrava carino).
Vorrei esprimere il mio pensiero una volta per tutte.
Conoscere la propria palette e stagione cromatica di riferimento è utile perché ci offre la consapevolezza di conoscere quali sono i colori maggiormente indicati per farci apparire più belle, più brillanti, meno stanche.
Questi colori trovano maggiormente la sua utilità se indossati nella cornice del viso, quindi per l’utilizzo di sciarpe, gioielli, cappelli, capi spalla, abiti e camicie.
E’ possibile scegliere i colori della propria palette anche per la parte inferiore del corpo se consapevolmente intendiamo avere un Guardaroba più versatile e maggiormente abbinabile, altrimenti, possiamo anche ignorare questo aspetto e indossare i colori che ci pare.
Anche la mia mentore, Valeria Viero di ESR Italia, aveva scritto a tal proposito un post sul blog della scuola, facendo una riflessione importante su come i colori debbano, prima di tutto, essere adeguati ai nostri obiettivi comunicativi.
Molto spesso, mi viene domandato dalle mie corsiste, di indicare loro delle persone famose della loro stessa stagione, così da trovare spunto per la creazione dei propri Outfit.
A queste richieste ho sempre risposto in maniera negativa, dicendo che i personaggi famosi “raramente” vestono in palette, specialmente nei film o negli eventi mondani.
Sapete perché?
Perché molto più spesso, invece di utilizzare i colori con lo scopo di apparire più radiose, utilizzano i colori con lo scopo di “comunicare” a costo di apparire con il viso più vissuto o più stanco.

Guardate per esempio Reese Whiterspoon, che indossa sul Red carpet dei Golden Globe un abito giallo chiaro, mentre indossa un abito di colore arancione ad un evento di beneficienza.
La sua stagione di appartenenza è sicuramente Estate, per cui, su di lei sarebbero più valorizzanti colori freddi e chiari (come l’abito alla vostra sinistra), al contrario dell’arancione che è caldo e intenso.
E quindi, la nostra brava attrice ha sbagliato tutto?
No! Semplicemente voleva dare un’immagine di sé più comunicativa e positiva, visto che con quell’abito arancione, ha presenziato ad un evento di beneficienza sulla ricerca sul cancro.
Per questo ha scelto consapevolmente un colore differente.
Questo messaggio voglio che passi forte e chiaro: ognuna di noi è libera di indossare i colori che desidera e non è obbligatorio utilizzare esclusivamente i colori della propria palette di riferimento.
Il mio lavoro consiste nell’insegnarvi e darvi gli strumenti per conoscere le regole che vi possano aiutare a valorizzarvi maggiormente e a comunicare chi siete, anche a costo di ignorare i colori della propria palette!
Vi insegnerò a lavorare sulla vostra immagine, definendo gli obiettivi che volete raggiungere, senza classificarvi in una categoria da cui non potete più uscire!

E’ quello che insegno alle ragazze che frequentano i miei corsi ed è quello che insegnerò anche alle ragazze che si iscriveranno al corso “Cura la tua Immagine”, il mio nuovo percorso on line.
A presto
Un abbraccio
Marisa
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