Negli ultimi anni, ho individuato, dopo numerose esperienze dirette con le mie clienti, le tre paure principali che tengono lontana dalle donne la propria Autostima.
Quando si affronta un processo di valorizzazione dell’Immagine, molte clienti si trovano già consapevoli su alcuni principi, tipo l’accettazione di sé, non tendere alla perfezione a tutti i costi (che poi, che cos’è la perfezione?), non farsi ingannare dai corpi sempre troppo “photoshoppati” che si trovano sui social e sulle riviste ecc.
Ma nonostante tutte queste belle consapevolezze, ci ritroviamo sempre con l’Autostima sotto i piedi.
Sicuramente, aiuterebbe molto avere la possibilità di vedere in televisione e sulle riviste, esempi di fisicità diverse (H&M si sta muovendo molto bene in questo senso), così da far percepire finalmente che la normalità è l’imperfezione.
Ma visto che su questo punto siamo ancora molto lontane, dobbiamo attrezzarci diversamente per arrivare a far risollevare la propria Autostima.
Un modo per superare le proprie paure è sicuramente imparare a riconoscerle.
Riconoscerle equivale a guardarle in faccia, cercando di superarle.
Ma quali sono queste tre paure?
La Paura del fallimento
La paura del fallimento è quella situazione che ci mantiene nell’immobilità e nell’assoluto terrore di compiere un’azione sbagliata.
Tutte le volte che non indossiamo i colori più accesi è perché abbiamo paura di abbinarli e di sbagliare, facendolo.
Provate! Lanciatevi! More is more. Che cosa potrebbe succedervi, alla fine, di tanto terribile? Non esiste una polizia della moda pronta ad arrestarvi. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
(Iris Apfel)⠀⠀⠀
Ecco…e visto che non esiste una polizia della moda, come possiamo intervenire su questa paura?
Alle mie clienti propongo sempre una visualizzazione che mi ha insegnato Debora Conti, la mia insegnante di coaching in ESR Italia.
In questa visualizzazione, faccio immaginare una conversazione con una persona che non ci sta simpatica. Se questa persona ci dicesse che non siamo in grado di fare una determinata cosa, come reagiremmo?
La maggior parte di loro, risponde in maniera battagliera e con tutte le intenzioni di non curarsi del giudizio altrui e quindi di andare avanti con i propri propositi.
Sì perché, legata a stretto giro alla paura di fallire, c’è la paura del giudizio.

La paura del Giudizio
La paura del giudizio è quella che non ci permette di esprimere la nostra personalità perché abbiamo paura di ciò che diranno gli altri.
E’ normale.
Ciascuna di noi aspira ad essere accettata dagli altri, a far parte di un gruppo, a non essere etichettata o bullizzata per le proprie caratteristiche.
Ma succede sempre di trovare sulla propria strada un parente con poca sensibilità, che magari ti fa notare che hai messo peso, un marito che non ti considera una donna, ma un elettrodomestico (true story) e potrei andare avanti all’infinito.
Per fronteggiare questa paura e per far sì che il giudizio altrui non sia più un problema, è necessario focalizzarsi sui propri punti di forza, spostare il focus su quanto di bello sappiamo fare e sulle nostre caratteristiche peculiari che da “difetti” possono diventare “pregi”.
E’ necessario riconoscere gli stereotipi, sconfiggerli e puntare sulla propria unicità.
Non sono qui a dire che sia facile, ma un percorso di valorizzazione dell’immagine può aiutare in questo senso.
Il prendersi cura di sé, ha la capacità di far aumentare la sicurezza in sé stesse.
Se aumenta la sicurezza, anche i giudizi altrui faranno meno male e non saranno più invalidanti.
E’ necessario cambiare prospettiva e trovare parole nuove con cui rivolgersi a sé stesse (per esempio non dire più DEVO ma VOGLIO, può iniziare a fare la differenza).
Non è un processo semplice questo, anzi, è una strada lunga e tortuosa.
Ma è importante assumersi la responsabilità di ciò che accade alla propria vita ed è necessario rispondere quando i sentimenti e l’amor proprio vengono calpestati.
Molte donne sono convinte di non avere il tempo per un percorso così lungo perché hanno paura di perdere la costanza.
Ed è qui che incontriamo la nostra terza paura.
La paura di non essere costanti
La valorizzazione della propria immagine può essere paragonabile alla dieta.
Inizio sempre domani (o lunedì).
E quando si inizia, si sa già che, dopo poco, tutti i nostri buoni propositi andranno a farsi benedire.
La mancanza di costanza è caratterizzata dal fatto che miriamo subito ad un obiettivo utopistico (perdere 10 kg in 2 mesi), trasformarmi in Jennifer Lopez in un week end (tipo Ma come ti vesti?).
Il modo migliore, quindi, per mantenere la costanza e raggiungere un obiettivo anche grande, è quello di spezzettare l’obiettivo gigante in tanti micro-obiettivi.
Dandoci un obiettivo piccolo, ci sembrerà più semplice poterlo realizzare.
Una donna che non ha mai tagliato i capelli e li ha lunghi fino al sedere, difficilmente li taglierà subito corti, non vi pare?
C’è sempre bisogno di interiorizzare i passaggi che ci portano verso il nostro obiettivo, altrimenti non ne capiremo il senso e potremo anche pentirci di decisioni prese troppo velocemente.
Solo interiorizzando quello che facciamo possiamo davvero apprendere, godere del risultato e pensare così di poter raggiungere il gradino successivo.
Queste tre paure sono quelle che vengono affrontate anche durante le call mensili di gruppo di Cura la tua immagine Academy.
Molte partecipanti, hanno incontrato difficoltà a sviscerare proprio queste paure di cui ho parlato in questo post.
Questo è quello che è successo anche a Milena:
“Quando mi sono iscritta, non avevo per niente le idee chiare riguardo a quello a cui andavo incontro.
Il Work-book e la prima lezione sull’Autostima sono stati molto difficili e dolorosi per me.
Avevo fatto altri corsi, ma non pensavo che sarebbe andato così nel profondo, a sviscerare fatti che mi hanno fatto capire da cosa derivasse il motivo per cui non curavo affatto il mio modo di vestire.
Allo stesso tempo, mi sono divertita un sacco durante le lezioni, ma anche perché ho scoperto nuovi strumenti come Pinterest e Fashmates e ora mi diverto a creare i miei look.
E’ nata in me la voglia di osare!
Non avevo idea che per creare un look bisognasse tenere conto di tutta una serie di elementi e che tutti contassero in ugual modo nella percezione che gli altri avevano di me.
Ora lo so e ho imparato anche che non ci sono regole da seguire, ma solo consigli e che posso scegliere in maniera consapevole di essere oggi in un modo e domani in un altro.
Consiglierei a tutte questo corso, anche a chi, come me, è in pensione da poco.
Marisa mi ha fatto capire che non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo.”
Milena da Forlì
Vuoi sentirti anche tu come Milena?
Il percorso è sempre disponibile e puoi iscriverti quando vuoi!
A presto,
Marisa
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