Oggi voglio parlare di come può essere forte l’impatto emotivo di lavorare sulla propria immagine.
Quando ho iniziato a buttare giù l’idea del percorso Cura la tua Immagine, la prima cosa di cui mi sono sentita sicura, è stata la scelta della parola Cura, per tutti i significati che questa parola contiene.
Ero determinata nella mia scelta che dovesse essere un percorso dove poter riscoprire la propria interiorità, attraverso la valorizzazione dell’immagine esteriore.
Io e Federica Lotti, eravamo anche completamente convinte di quanto fosse utile partire con il percorso, andando a scandagliare, tutte le difficoltà legate alla propria Autostima e alle emozioni relative alla percezione della propria immagine.
Eravamo cariche, ma anche spaventate.
E se le ragazze si chiudono a riccio? E se nessuna di loro vuole condividere le proprie esperienze?
Per fortuna, le nostre paure si sono rivelate infondate ed è stata una delle più belle lezioni tenute in vita mia (fino ad ora 😉).
Ma la sorpresa più grande sono state le ragazze che hanno partecipato a questa prima edizione.
Non avrei mai pensato che, da dietro ad uno schermo, saremmo riuscite a creare un gruppo affiatato, di donne determinate, sorridenti, nonostante le difficoltà che hanno attraversato e i demoni con cui hanno dovuto fare i conti, per guardare in faccia le proprie percezioni negative relative all’ immagine.
Non avrei mai pensato che saremmo riuscite ad emozionare ed emozionarci!
Della prima lezione mi ricordo i sorrisi e le lacrime di commozione.

Sì perché, una cosa che forse non si è capita…è che Cura la tua immagine, ha un forte impatto emotivo, che però aiuta ad uscire dal proprio guscio e a mettere in atto un cambiamento positivo.
Ti fa cadere di sella, per poi risalirci con uno spirito nuovo e più determinato.
Mette di fronte alle proprie paure, ai preconcetti sulla propria immagine, fa rivivere episodi a cui non si era data importanza e che, invece, hanno influito pesantemente sul modo in cui ci si rapporta con sè stesse e il proprio corpo.
Cura la tua immagine fa delle domande scomode perchè:
- Scoprirai che il non osare e il non indossare vestiti colorati, nasce dalla paura di sbagliare e di essere giudicata dagli altri, ma che è una situazione a cui si può rimediare, con gli strumenti giusti.
- Imparerai che gli stereotipi sono stati creati per essere infranti 😉
- Comprenderai che non si può fissare un obiettivo utopistico, ma che è possibile fare tanti piccoli passi nella direzione giusta e ottenere i risultati che con facilità, costanza e soddisfazione.
E’ un percorso all’interno del quale non verrà espresso nessun giudizio, è un luogo protetto e sicuro.
Una cosa che le ragazze della prima edizione hanno imparato, è che le donne al loro fianco, avevano le stesse difficoltà, che nessuna di loro era sola.
Ognuna, aveva una storia da raccontare, a volte anche dolorosa e che ha portato ciascuna di loro a desiderare che non fosse troppo tardi per potercela fare a guardarsi allo specchio con soddisfazione.
Mi sono riscoperta felice di poter aiutare, e, ad ogni lezione, non vedevo l’ora di incontrare le mie ragazze per ascoltarle e supportarle nella loro evoluzione.
L’ho detto anche a loro dal vivo che le porterò sempre nel cuore, perché sono state le prime che hanno avuto fiducia in me, nelle mie collaboratrici e in questo progetto.
Sono grata del lavoro che ho fatto con loro, perché mi ha aiutata a diventare una professionista ancora migliore.
Alla fine del percorso, ho ritrovato delle donne sorridenti, che mi hanno ringraziato perché il percorso ha fatto loro “un gran bene” (testuali parole).
Alcune di loro, hanno fatto anche passi importanti come cambiare lavoro o taglio di capelli.
Improvvisamente, tutte le paure erano scomparse o, in ogni caso, se c’erano ancora, si sono tramutate in coraggio e in voglia di tentare qualcosa di nuovo.
Un abbraccio
Marisa
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