Di recente, una mia cliente, mi ha chiesto se fosse possibile vestire Vintage in ambito professionale, visto che era molto interessata ad avvicinarsi a questo mondo.
Esiste un preconcetto dovuto al fatto che, quando si pensa al mondo del Vintage, si pensa subito allo stile anni ‘50, fatto di gonne e abiti in colori sgargianti e a palloncino.
Se ci soffermiamo a studiare la storia della moda, ci rendiamo subito conto come, in realtà, dagli anni ‘50 in poi ci siano stati diversi cambiamenti in fatto di vestibilità e di ideali di femminilità, proprio perché andava cambiando la società e il momento storico.
Recentemente, mi sono resa conto come sulle passerelle siano tornate di moda le giacche e le spalline importanti, proprio come negli anni ‘80.

Ricordiamo come, in quegli anni, il guardaroba femminile quotidiano fosse rappresentativo di una donna che stava prendendo coscienza che attraverso l’abbigliamento d’ufficio poteva comunicare autorevolezza, serietà e prestigio con l’utilizzo di tessuti destinati originariamente ad abiti maschili, ma senza dimenticare la propria femminilità.
Perché il Vintage può risultare attuale ancora oggi?
La moda è ciclica e ritorna sempre e trovo che questo concetto possa essere importante anche oggi.
Dopo gli anni ‘90, sembra che non siamo stati più in grado di creare nulla di nuovo e quello che si è visto negli anni successivi, non è altro che una rivisitazione del passato.
Ecco perché, il Vintage, può diventare davvero una valida alternativa in fatto di abbigliamento per gli Outfit professionali e, gli anni ‘80, sono un contenitore da cui attingere a piene mani.
Ovviamente se non amiamo le spalline importanti, si possono sempre togliere chiedendo l’aiuto ad una brava sarta.
La marcia in più che il Vintage può offrire è l’introduzione di elementi come accessori o colori che possono trasmettere in maniera efficace chi siamo ed inserirli in modo strategico all’interno del look, lasciando anche un po’ di spazio alla leggerezza e alla libertà di esprimersi.
La differenza che noto tra gli anni ‘80 e oggi a livello di contesto, ci suggerisce proprio questo.
Non è più tempo per “imitare” gli uomini nei contesti professionali, ma affermare la percezione del mondo femminile, introducendo valori, diversità di approccio e perché no, anche le nostre debolezze.
Vi sembra un’utopia?
E’ assolutamente possibile se solo si conoscono tutti i codici di comunicazione dell’immagine e si padroneggiano a proprio vantaggio.
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